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Uscire dai cookie della mente. Una speculazione senza risposta.

Riferendoci al discorso di Alberto Lori che mette in discussione i concetti di “modello” e “realtà” (trattato in uno dei precedenti articoli n.d.r.) e delle loro interazioni è partita una serie di riflessioni in primis sulla definizione che ne ha dato l’esperto sopracitato “il modello è una rete neurale di cellule nervose” si tratta quindi di un circuito? Una rete può uscire da sé stessa o creare nuovi punti? O semplicemente passare da un punto all’altro cambiando il contenuto dell’informazione che si sviluppa all’interno della cellula nervosa stessa? E di conseguenza far partire una serie neurale di cellule nervose recanti informazioni diverse da quelle precedenti? ‹‹ Il modello può e deve essere interrotto o modificato in sé, intrinsecamente, se c’è una forza che lo muove!›› risponde la vocina ottimistica e poco scientifica che alberga dentro di me, e archetipicamente ragionando, prendendo in esame e comparando un organismo x, e il segmento analizzato, cioè il modello (il modello è una rete neurale di cellule nervose) quasi fisiologicamente, con un organismo che autoevolve, in accordo con la forza che lo muove (l’ambiente esterno) ad esempio ciò che avviene all’interno della pianta , ovvero il fenomeno della fotosintesi. Quel modello è regolato per funzionare in quel modo in accordo con la forza esterna. C’è qualcosa che lo può smuovere modificare, rendere diverso da ciò che è ? Alberto Lori dice che il modello può essere riprogrammato. È il concetto stesso di modello e la poca conoscenza di biologia, genetica e botanica che ci blocca in un gap sia di informazioni che di speculazione argomentativa. Proseguendo nella riflessione circa il modello potremmo consultare vari dizionari per scoprire che il “modello” posto in esame da Lori se comparato con altre definizioni, potrebbe non esistere ufficialmente, in quanto “potremmo ricevere la stessa informazione da parte dell’ambiente, ma controlleremmo in maniera diversa le forze che agiscono alla base di quell’informazione a causa della presenza di certi filtri cerebrali. Sono i filtri che controllano quelle forze e, selezionano le informazioni che entrano e quelle che non entrano.” Quindi il modello di cui parla Lori si basa su quella che noi abbiamo chiamato forza esterna, dunque con comparazione del modello stesso ad un sistema non finito, e quindi modificabile, partendo dall’assunzione della forza come presenza costante. Il modello di cui parla Lori è legato al concetto di sistema nervoso centrale? E qui arriviamo ai “filtri”. Questi ultimi ostacolano L’acquisizione di nuove informazioni atte modificare l’informazione preesistente nella cellula nervosa facente parte della rete neurale costituente il modello? Cosa sono i filtri? ‹‹i cookie!›› Risponde nuovamente la vocina, utilizzando in prestito un concetto dell’informatica. ‹‹ si può fare un backup !›› “azzerando” il sistema centrale è possibile modificarne la rete neurale? Anche se di azzeramento non si può parlare in quanto più verosimilmente abbiamo a che fare con un archiviazione dei dati basici del sistema, ma servirebbe soprattutto a proteggerli dalla modifica a cui la forza esterna sta ponendo il modello. È in questo momento che agiscono i filtri? ‹‹ Secondo me bisogna cambiare la forza agente sul modello, dunque una volta azzerato, partendo comunque dalle informazioni basiche del modello, bisogna cambiare la forza agente che secondo Lori (partendo dalla formula Ambiente+ DNA+ elaborazioni soggettive delle informazioni = modello) una volta azzerate le informazioni soggettive, ovvero non facenti parte le informazioni basiche precedentemente archiviate e protette, basta sottrarre l’Ambiente da noi rappresentato come “forza esterna”per ottenere il cambiamento dell’intera rete neurale, è giusto?›› Io non so rispondere a questa vocina supponente esuberante se non ignorante, e inalberata le chiedo ‹‹e allora perché faccio sempre le stesse *******te?›› La domanda è aperta. Attendiamo risposte.

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