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"Nimal Kingdom" di Ivano Mingotti: Un moderno ciclo dei vinti


“Il fantasma di San Gervà” è così che ho mentalmente soprannominato il protagonista di “Nimal kingdom” (Nimal = da una delle varianti del dialetto lombardo “maiale”) romanzo di Ivano Mingotti,( edito da Nulla die) il quale ci fa trovare in un limbo narrato in prima persona da Dino Ferrucci , adolescente che da testimone vive e racconta la storia dei tanti Dino che hanno abbandonato la scuola a qualche anno dal diploma e che non riescono a trovare una propria direzione, un proprio posto nel mondo, fiaccati dal bullismo e dal silenzio, interrotto solo per parlare male dei migranti e del governo ladro. Ci troviamo in una frazione lombarda (di fantasia come ci spiega l’autore Ivano Mingotti N.d.R.): giornate tutte uguali ravvivate da qualche fatto che interessa la piccola comunità finita irrimediabilmente sui tg : il bacio tra due ragazzini, la conseguente parola al prete della parrocchia, la visita del sindaco, la partita con la squadra della frazione vicina. La narrazione procede in un discorso diretto al lettore, nella scansione di un mondo che sembra andare a rilento e chiuso nella bolla di provincia, il discorso è confidenziale e il tono tutt’altro che drammatico, pervaso da un cinismo e un nichilismo riscontrabile nella mancanza di passione di questi personaggi che tirando a campare concludono la loro vita senza averla vissuta. Lettura consigliata sia per la sua piacevole scorrevolezza e l’ironia, oltre che per i punti di riflessione che suscita: uno sguardo dall’interno che riesce a dispiegare i silenzi e cosa talvolta può celarsi dietro l’apatia di un adolescente che semplicemente, non sceglie. Non ancora.

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